Crediti problematici, Intesa Sanpaolo, Unicredit, KKR e M&A al lavoro

INTESA E UNICREDIT SUI BLOCCHI Intesa Sanpaolo (-0,08%) e Unicredit (-0,15%) oscillano poco sotto i valori di venerdì a metà mattinata a Milano, dopo che in una nota le due banche hanno confermato di aver siglato insieme a Alvarez & Marshal (A&M) e alla società di private equity americana Kohlberg Kravis Roberts (Kkr) un protocollo d’intesa per “sviluppare e realizzare insieme una soluzione innovativa, finalizzata a ottimizzare e massimizzare il valore di un selezionato portafoglio di crediti in ristrutturazione”.

FT: BAD BANK IN ARRIVO – Il Financial Times aveva anticipato di alcune ora l’annuncio di un accordo destinato a spianare la strada alla futura costituzione di una “bad bank” che assorbisse parte dei crediti deteriorati dei due istituti, ipotesi che circolava del resto già da alcune settimane. I due istituti, peraltro, sottolineano oggi come non si possa ancora parlare di “bad bank” perché l’accordo siglato è relativo a crediti non ancora deteriorati e senza l’esplicita intenzione di dismetterli, essendo semmai finalizzato a riportare a redditività le aziende che hanno richiesto i finanziamenti.

BANCHE GIA’ IN MOVIMENTO – Entrambe le banche hanno nel frattempo dato vita a delle “bad bank” interne: Unicredit ha identificato 87 miliardi lordi di prestiti problematici segnalando di volerne dismettere 55 miliardi entro il 2018, mentre Intesa Sanpaolo ha isolato 46 miliardi di asset problematici e annunciato l’intenzione di dismetterli entro i prossimi 4 anni. Resta dunque da valutare quali e quanti crediti i due istituti conferiranno al nuovo veicolo finanziario che nascerà dall’accordo siglato oggi.

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