Bpm, il rialzo sfuma sul finale

BPM, L’AUMENTO COSTA CARO – Costa caro a Bpm l’aumento di capitale da 500 milioni: 26,3 milioni di euro in tutto, pari al 5,25% rispetto all’ammontare massimo chiesto al mercato, tra spese e commissioni riconosciute al consorzio di garanzia formato da Barclays Bank, Deutsche Bank, Jp Morgan Securities e Mediobanca (Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner ), da Citigroup (Joint Bookrunner) e da Banca Akros (Joint Global Coordinator).

TITOLO VOLATILE, COME SPESSO IN QUESTI CASI – Intanto sul finale di giornata si sgonfia il rialzo visto in apertura, col titolo che va a chiudere sui 72,6 centesimi di euro per azione rispetto ai 76,35 centesimi toccati stamane, sugli stessi livelli di mercoledì scorso, ultima chiusura prima che il Cda fissasse il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni a 0,43 euro ciascuna nel rapporto di 9 azioni di nuova emissione ogni 25 possedute. Condizioni che hanno raccolto un generalizzato consenso da parte degli analisti ma che non hanno evitato al titolo di registrare un incremento di volatilità del resto tipico di operazioni di aumento di capitale (che in questo caso partirà lunedì prossimo).

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