Promotori, allarme rosso sui trust

ALLARME TRUST – Allarme trust per i promotori finanziari, che spesso e volentieri consigliano e utilizzano questo veicolo per proteggere il patrimoni dei loro clienti. Il nuovo quadro RW del Modello Unico previsto per quest’anno, infatti, obbliga a indicare nello stesso quadro gli strumenti costituiti all’estero anche solo con beni “stranieri”: la conseguenza è che il trust non può più sfuggire ai controlli fiscali. E’ un dirompente effetto pratico delle nuove disposizioni in tema di monitoraggio fiscale e dalle forti sanzioni associate alle loro violazioni.

ECCO COSA CAMBIA –
Cosa cambia, in sostanza? Prima di queste modifiche la circostanza che un dato soggetto fosse o meno beneficiario di un trust estero non sembrava dar luogo a un incondizionato obbligo di “disclosure” di questa situazione nel quadro RW. Pertanto i soggetti interessati godevano di un ampio margine di discrezionalità. Le nuove disposizioni invece, fanno sì che il confronto dei soggetti con l’Agenzia delle Entrate sulla trasparenza sarà più concreto e stringente.

MONITORAGGIO FISCALE – Infatti le nuove disposizioni impongono, con riferimento a trust esteri con beneficiari residenti in Italia che costoro “sono tenuti al monitoraggio fiscale delle attività detenute all’estero al trust quando sono destinatari di una quota rilevante del patrimonio del trust secondo la normativa antiriciclaggio”. Inoltre il beneficiario di un trust estero che non ne sia il titolare effettivo deve comunque indicare nel quadro RW il valore delle quote di patrimonio del trust a esso riferibile.

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