Chi ha paura di Facebank?

LE GRANDI PIATTAFORME ONLINE – Mentre a Rimini si celebra l’IT Forum del trading online a Dublino gli avvocati di Zuckerberg stanno negoziando con la Banca Centrale dell’Irlanda la richiesta per la concessio a Facebook della licenza di “emoney institution”. Tale autorizzazione consentirebbe di ottenere un passaporto europeo e trasformare di fatto il social network piu potente del mondo, con oltre 1,2 miliardi di utenti, in una banca abilitata alle transazioni. Anche Google e Vodafone, con diverse modalità, stanno esplorando le opportunità offerte dalle grandi piattaforme che internet offre nel settore finanziario. In questo contesto è evidente che il futuro dell’e-commerce è sempre piu rosa e solo in Italia sono oltre 15 milioni i navigatori che negli ultimi mesi hanno fatto acquisti online.

IL RUOLO DELLE BANCHE E DEI SERVIZI FINANZIARI
– Se il trend è questo, il ruolo delle banche e della distribuzione di servizi finanziari sarà rivoluzionato nei prossimi 10 anni. La domanda che ci si pone è se il sistema italiano è pronto per questa rivoluzione. Sono pochi gli operatori che da anni hanno puntato sull’online con alterne fortune: cominciò Ing Direct, poi IwBank e Sella.it; poi Online sim e Fundstore specializzate nei fondi comuni, per finire a CheBanca!. Ma forse il progetto più articolato e completo è quello di Fineco che concilia una struttura online di primo livello integrato in una rete di promotori finanziari molto efficente.

FINECO – Fineco fa parte, non a caso, di UniCredit, il primo gruppo bancario italiano, e si prevede che presto arrriverà in borsa per proseguire il brillante cammino intrapreso oltre 20 anni fa. Un altro segnale positivo arriva dalle recenti scelte politiche dei governo presieduto da Matteo Renzi che ha nominato a capo di Poste Italiane quel Francesco Caio che rappresenta ,per esperienza e capacità, il manager piu esperto per condurre le Poste, il più tradizionale dei network presenti in Italia, a divenire un operatore moderno e innovativo. Col nuovo che avanza non bisogna avere timori, per le banche e le reti di consulenti è meglio cogliere i cambiamenti in anticipo e cavalcare l’innovazione. Ovunque, anche in Africa, la gente possiede un cellulare e presto il telefonino prenderà il posto del portafoglio.

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