Petrolio: Opec e Russia valutano estensione tagli

PER IL PETROLIO SI GUARDA A SAN PIETROBURGO – Fari puntati sull’andamento delle quotazioni petrolifere, dopo il tonfo (-2,5%) segnato venerdì, nel giorno in cui a San Pietroburgo si riuniscono i paesi Opec e la Russia per valutare l’estensione dei tetti alla produzione. Secondo le prime indiscrezioni rilanciate dall’agenzia Bloomberg, non sarebbero in agenda tetti alla produzione di Nigeria e Libia, finora esclusi dai tagli concordati.

ANCORA NESSUN TETTO PER NIGERIA E LIBIA – La Nigeria intende infatti raggiungere l’obiettivo di 1,8 milioni di barili al giorno (contro gli 1,733 milioni di fine giugno), mentre la Libia punta a 1,25 milioni di barili al giorno (a fine giugno era arrivata a 0,85 milioni di barili al giorno). Mentre il primo paese sarebbe tuttavia già pronto, in linea di massima, a limitare a quel livello la produzione, la Libia non ha ancora neppure intavolato una primissima trattativa in merito.

VOCI DISCORDANTI ANCHE DAL GOLFO – Dal canto suo l’Arabia Saudita ha dichiarato che se sarà necessario è disposta ad estendere i tagli oltre marzo 2018, mentre l’Oman, al contrario, ha già fatto sapere di non ritenere necessari ulteriori e più profondi tagli alla produzione. Anche il Kuwait ha confermato che tagli più profondi non sono per ora in discussione, aggiungendo però che in quel caso occorrerebbe convocare un meeting straordinario dell’Opec. Nel frattempo il petrolio oscilla poco sopra i 46 dollari al barile, una trentina di centesimi sopra i livelli di venerdì.

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