Autoriciclaggio, c’è la terza via

UN ELENCO TASSATIVO DI REATI – Emerge in Parlamento una terza via per l’autoriciclaggio. Nello scontro in atto nel corso dell’esame del ddl anticorruzione, al vaglio della Commissione giustizia al Senato, tra i sostenitori dell’introduzione dell’autoreimpiego e i fautori della formula al ribasso proposta dal governo c’è infatti la possibilità di introdurre un elenco tassativo di reati. Così facendo, potrebbe essere perseguito per autoriciclaggio anche chi utilizza a fini personali i proventi derivanti da attività delittuose e non solo per attività economiche e finanziarie. Il tutto, purché gli introiti derivino dal compimento di reati appartenenti alla black list.

GLI ALTRI NODI DA SCIOGLIERE
– Non è solo questo, però, il nodo che i senatori dovranno sciogliere nel corso dei lavori. Gli altri aspetti, infatti, riguardano da un lato, la disciplina del falso in bilancio, dall’altro lato la materia della prescrizione. Nel ddl anticorruzione, infatti, sono contenute, all’art. 1 tutta una serie di disposizioni che, andando a colpire il comparto dei reati contro la pubblica amministrazione, oltre ad incrementarne le pene, modificano la disciplina della prescrizione. Ed è proprio su questo punto che c’è il rischio di un accavallamento. Ieri, infatti, il governo ha chiesto un rinvio in commissione, annunciando un proprio ddl complessivo sulla materia, che riguarda anche la prescrizione. Richiesta che è stata appoggiata dalla maggioranza ma respinta dall’opposizione. L’unico punto fisso tra maggioranza e opposizione sembra essere la quantificazione della pena: una multa da 10 a 100 mila euro e la reclusione da 3 a 8 anni.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: