L’Argentina prova a evitare il rischio di un nuovo default

ARGENTINA CERCA COMPROMESSO SU DEBITO – L’Argentina pagherà, ma solo io titoli del debito “ristrutturato in Argentina e sotto la legge argentina”, secondo quanto ha dichiarato ieri sera il ministro dell’Economia, Axel Kicillof, dopo che la Corte Suprema Usa aveva respinto il ricorso di Buenos Aires contro i fondi hedge statunitensi che non hanno accettato la ristrutturazione del debito del paese latinoamericano (che chiedono il pagamento di 1,3 miliardi di dollari), ingiungendo al paese di pagare entro i prossimi 30 giorni pena la dichiarazione di insolvenza.

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– Intanto però il presidente argentino, Cristina de Kirchner, prova a dialogare con i giudici americani e invia il capo di Gabinetto, Jorge Capitanich, lo stesso Axel Kicillof e il Segretario legale alla presidenza, Carlos Zannini, a incontrare il giudice del distretto di Manhattan, Thomas Griesa (la cui sentenza, favorevole ai fondi hedge Usa, tra cui quelli di Paul Singer, è appunto stata confermata dalla Corte Suprema) il quale aveva dichiarato di non voler “spingere l’Argentina verso il default”. Un rischio che la Kirchner continua ad allontanare a parole ma che le agenzie di rating vedono avvicinarsi, tanto che gli analisti di Standard & Poor’s hanno limato il rating di Buenos Aires a CCC- da CCC+, con un outlook “negativo”, proprio a causa del “maggiore rischio di default”.

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