Promotori: “il nome deve restare”

SPUNTI “POLEMICI” – Quali saranno i costi dell’Organismo unico per la consulenza finanziaria? È davvero opportuno il cambio di denominazione da “promotori finanziari” a “consulenti”? Angelo Cerea, promotore, con un lungo passato in Mediolanum e oggi responsabile reclutamento Progetto Italia di Banca Fideuram, ha scritto a BLUERATING.
Di seguito, alcuni spunti “polemici”.
Il testo integrale dell’intervento di Cerea sarà pubblicato sul prossimo numero di BLUERATING diretto da Andrea Giacobino.

Caro direttore,
mi piacerebbe lanciare una “provocazione” dal Suo giornale, con l’intento di aprire un dibattito, possibilmente appassionato e propositivo sul futuro della promozione finanziaria.
Gli attori del settore sono: i risparmiatori, le banche, le reti, i promotori finanziari e anche se ancora in piccola parte i consulenti finanziari fee only. E sopra tutti loro, i regolatori: Esma, Consob, Banca d’Italia, Albo dei promotori finanziari (Apf).
Come si può intuire un numero considerevole di enti a tutela dei risparmiatori.
Voglio ricordare che la costituzione di Apf ha comportato un iniziale onere economico sostenuto totalmente da Abi, Anasf e Assoreti nella misura del 25% per Abi e Assoreti e del 50% da Anasf. Ma è sicuramente ancora più importante dell’aspetto economico il contributo dato dai rappresentanti dell’Anasf nel comitato direttivo perché l’Apf diventasse prima la “casa dei promotori finanziari” e adesso, forse, la “casa della consulenza finanziaria”.
Ora, Apf è sempre più la casa della consulenza, questo è stato ribadito da tutte le componenti che governano l’organismo: Abi, Anasf, Assoreti. E sembra ci si stia muovendo in questa direzione facendo affluire nell’Albo i consulenti fee only e non so che altro. Certo sono convinto che se la casa è grande ci possono stare tante persone, purché chi l’ha costruita non venga relegato in una posizione marginale.
I promotori finanziari, prima del 1991 data della nascita dell’albo pubblico, si chiamavano Consulenti Finanziari. A distanza di 23 anni sembra sia giunto il momento di tornare alla vecchia definizione. È una posizione che non mi appassiona. In termini di marketing mi sembra un autogol: ci sono voluti 23 anni per affermare un brand che esprime professionalità, capacità di relazione e fiducia.
Mi appassiona molto di più sapere che tipo di statuto e di governance avrà Apf se diventa la Casa della Consulenza Finanziaria, che impatto potrà avere su Apf l’eventuale acquisizione della vigilanza e che costo economico comporterà per i pf.

Angelo Cerea, promotore finanziario

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