Troppo mattone tra gli asset della vedova 70enne

LA LETTERA – Approfitto della vostra gentilezza per sottoporvi la mia situazione personale. Sono una 70enne, vedova da poco, vivo con una pensione di 1.200 euro mensili netti complessivi della reversibilità di mio marito. Ho in portafoglio poche azioni, quelle originate dalle privatizzazioni Enel, Finmeccanica ed Eni. Ora la mia liquidità è impiegata in un conto di deposito dove ci sono circa 30mila euro. Possiedo la casa in cui vivo, più grande rispetto alle mie esigenze, nonché due case al mio paese natale in Puglia dove vado in vacanza. Ho uno stock di BTp giunti a scadenza per 60mila euro e mi chiedo come reinvestirli considerando il mio basso profilo di rischio. Ho tre figli sposati con nipotini e godo di buona salute.

Lettera firmata

RISPOSTA – Credo che il suo problema non sia come reinvestire quei 60mila euro di BTP giunti a scadenza, ma come assicurarsi le risorse per garantire il suo tenore attuale (e coprire le probabili impennate di spese future legate alla salute) vita natural durante. Soprattutto tenendo conto che la vita che la attende potrebbe essere ancora straordinariamente lunga, anche perchè gode fortunatamente di buona salute. Non so se quei 1.200 euro netti di pensione che percepisce ogni mese siano sufficienti per coprire le sue spese attuali, o se invece lei riesca ad accantonare un piccolo risparmio periodico. Occorre fare una ricognizione del patrimonio esistente e finalizzarlo o a una rendita periodica (soluzione preferibile se lei necessita di una integrazione per coprire le sue spese), o in ogni caso tenerlo investito in strumenti a minimo rischio e di pronta liquidabilità.

Per leggere l’articolo completo di Marco Liera, cliccare qui.

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