L’Ungheria costa cara a Intesa Sanpaolo

L’UNGHERIA COSTA 65 MILIONI DI EURO – Una nota di Intesa Sanpaolo precisa stasera che la controllata ungherese Cib Bank e il gruppo “sono interessati dalla legge approvata in Ungheria il 4 luglio scorso, e pubblicata il 18 luglio scorso, riguardante il locale sistema bancario” che stabilisce l’annullamento e la conseguente correzione retroattiva dello spread bid/offer applicato ai crediti retail in valuta estera e delle modifiche (che la legge definisce unilaterali) delle condizioni applicate ai crediti retail sia in valuta estera sia in valuta locale. L’entrata in vigore della legge comporta per il gruppo Intesa Sanpaolo un impatto negativo in termini di utile netto consolidato del secondo trimestre 2014 pari a circa 65 milioni di euro a fronte dei rimborsi alla clientela relativi alla correzione dello spread.

AL VIA AZIONE LEGALE, ONERI NON DETERMINABILI – Poiché, prosegue la nota, Cib Bank intende esercitare il diritto, previsto dalla predetta legge, di avviare un’azione legale per dimostrare che le modifiche delle condizioni applicate ai crediti retail sono state corrette e hanno rispettato la normativa in vigore, i potenziali oneri dei relativi eventuali rimborsi da riconoscere alla clientela non sono ad oggi determinabili, così come non sono determinabili i possibili ulteriori oneri derivanti dall’approvazione della normativa, prevista per la seconda metà dell’anno, in merito alla conversione in fiorini ungheresi dei crediti retail in valuta estera.

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