Milano cade in scia alle banche, a picco Bper

DRAGHI (BCE): CEDERE SOVRANITA’ SU RIFORME – E’ bastato un accenno da parte di Mario Draghi, numero uno della Bce, in una conferenza stampa altrimenti povera di spunti (salvo un riferimento al Qe quando il banchiere centrale europeo ha spiegato che i lavori per l’acquisto di cartolarizzazioni di crediti, o Abs, si sono intensificati): “E’ ora di cedere sovranità sulle riforme”. Ed è subito partito il dibattito se questo preluda a una sorta di “commissariamento” di quei governi, come quello italiano, che di riforme sinora ne hanno promesse molte ma fatte poche o nessuna.

INCERTO IMPATTO CRISI RUSSA-UCRAINA – Così tra la tensione per la crisi russo-ucraina che per Draghi non si può ancora dire se e quanto peserà sulla ripresa europea e qualche delusione sul fronte delle trimestrali a fine giornata gli indici di Milano hanno messo decisamente la prua a Sud chiudendo in calo. Il Ftse Mib ha perso l’1,94% (contro il +0,7% segnato dopo la conferma dei tassi ufficiali sull’euro annunciata a metà seduta dalla stessa Bce), il Ftse Italia All-Share ha chiuso a -1,79% e il Ftse Italia Star ha contenuto i danni a -0,56%.

BPER AFFONDA, IL LUSSO CORRE – A pesare sono le banche, a loro volta appesantite da nuove prese di profitto sui Btp italiani che chiudono in calo con rendimenti e spread in lieve rialzo. Tra le blue chip si mettono infatti in luce i titoli del lusso come Moncler, Yoox e Tod’s, oltre a Fiat (nonostante si sia saputo del voto contrario alla fusione con Chrysler, nell’ultima assemblea, da parte di Norges Bank), mentre Bper crolla dopo la semestrale e chiude a -13,54%, Bpm cede un altro 7,5% abbondante e Banco Popolare sfiora i 5 punti di ribasso (superati di poco da A2A).

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