Fondi, ma Morningstar è affidabile?

AFFIDABILITA’ – Ma quanto sono affidabili i giudizi sui fondi comuni espressi attraverso le “stelle” della famosa casa di rating americana Morningstar? Si tratta, com’è noto, del “ranking” che ha grande seguito fra i promotori finanziari italiani così come tra i financial advisor di tutto il mondo. Un lungo articolo del prestigioso quotidiano finanziario britannico “Financial Times” solleva però più di un dubbio sull’operato di Morningstar. “Its methodology – scrive l’FT – attracts criticism from rival and client aside”. L’analisi del “Financial Times” è tanto più interessante quanto più il quotidiano si premura di sottolineare che anch’esso usa le classifiche di Morningstar.

LA STORIA – L’FT ricorda la storia del successo di Morningstar, azienda nata nel 1984 a Chicago per opera di Joe Mansueto e che oggi vale 3 miliardi di dollari, analizzando più di 200.000 fondi, e ricorda pure le due metodologie delle sue analisi, definendole però “entrambe controverse”. Si tratta anzitutto del già citato ranking delle stelle (da una a cinque) e del ranking compilato da analisti, creato proprio perché il criterio “stellato” corre il serio rischio di offrire indicazioni soltanto sulle performance passate del fondo, senza essere di alcuna utilità per individuare i risultati futuri.

LE CRITICHE –
Oggi Morningstar dispone di 97 analisti, 42 dei quali focalizzati sul mercato americano dei fondi che vale 15 trilioni di dollari. E un punto critico riguarda la circostanza che meno di un quarto degli analisti è qualificato come “CFA” cioè “Chartered Financial Analyst”. “In alcuni casi – dice al FT Ron O’Hanley, già responsabile dell’asset management di Fidelity – non vanno così in profondità nell’analisi come dovrebbero”. Il quotidiano britannico ricorda anche le critiche a Morningstar per essere troppo vicino agli asset manager – e quindi correre il rischio di essere parziale nell’analisi – nonostante il codice etico dell’azienda di Chicago impedisca agli analisti di avere contatti con chiunque della casa di gestione abbia responsabilità commerciali.

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