Citigroup: il calo del greggio favorisce la crescita

PETROLIO MENO CARO SOSTERRA’ CRESCITA – Il calo del petrolio? Fa male alle borse, ma potrebbe far bene all’economia mondiale. Lo ricordano gli analisti di Citigroup che stimano in 1,1 triliardi di dollari l’impatto positivo sulla crescita economica mondiale derivante dai minori costi dei prodotti energetici e di altre materie prime. Solo il Brent, che ieri ha chiuso a Londra a 83,78 dollari al barile, un 20% meno della sua quotazione media negli ultimi tre anni, consentirebbe di risparmiare circa 1,8 miliardi di dollari al giorno.

MINORI COSTI PER 1.100 MILIARDI DI DOLLARI
– Considerando i risparmi derivanti per le imprese dai minori costi di produzione legati al calo delle quotazioni di altre materie prime si arriverebbe ad un totale di oltre 1.100 miliardi di dollari di minori costi, il che significa un fiume di liquidità che potrebbe essere speso per supportare in altro modo la crescita delle attività di ciascuna impresa. Anche a livello di aggregati macroeconomici un minor costo del petrolio rappresenta minori flussi di ricchezza in uscita da economie trainate dai consumi come quelle di Stati Uniti ed Europa a vantaggio di economie che tendono ad accumulare ricchezza come quelle del Medio Oriente. Ciò significa che vi può essere spazio per una ripresa dei consumi in grado di puntellare la crescita economica dell’Occidente.

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