Bpm non ha paura dell’Aqr di Mario Draghi

BPM IN SPOLVERO – Bpm non sembra preoccupata dalla voci che la vorrebbero, con Banca Carige e Mps, tra le possibili “rimandate a settembre” al termine dell’Asset quality review della Bce e torna a mettersi in luce sul Blueindex chiudendo la seduta del 23 ottobre in rialzo del 3%, staccando così nettamente Legg Mason (+2,1%), American Express (+1,97%), BlackRock (+1,96%) e ING Groep (+1,94%), le migliori tra le altre 29 componenti dell’indice alle spalle dell’istituto italiano.

CREDIT SUISSE IN CALO – Chi invece perde quota è Credit Suisse, che ieri ha ceduto l’1,92% superando al ribasso Raiffeisen International (-1,86%), Henderson Group (-1,50%) e Mps (-1,15%). Sull’istituto senese peraltro sembrano essere già finite le prese di profitto tanto che oggi il titolo recupera circa il 5% in mattinata a Piazza Affari, tornando a sfiorare i 95 centesimi di euro per azione sempre nell’attesa che Mario Draghi renda noti, domenica mattina, i risultati degli stress test condotti sui principali istituti di credito europei tra cui 15 gruppi italiani.

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