BPM PUO’ ESSERE UN POLO AGGREGANTE? – Le voci di nuove operazioni di fusione e acquisizione destinate a ridisegnare il settore del credito italiano dopo i risultati degli stress test della Bce si sprecano e continuano ad impattare sulle quotazioni dei titoli di volta in volta coinvolti nei “rumor”. Stamane ad esempio Bpm guadagna il 2,75% a 52,35 centesimi di euro per azione, quando sono passati di mano oltre 34 milioni di pezzi, per il ritorno in pista dell’ipotesi di una fusione con Banca Carige, a sua volta in deciso recupero (+3,5% a 6,82 centesimi a titolo).
RISPUNTA L’IPOTESI DI UN MATRIMONIO TRA GENOVA E MILANO – Visto che l’istituto ligure ha una capitalizzazione attorno ai 670 milioni di euro destinata quasi a raddoppiare dopo l’aumento di capitale da massimi 650 milioni che potrebbe essere lanciato nella prima parte dell’anno venturo e che Bpm ha una capitalizzazione di oltre 2,2 miliardi, è chiaro chi comanderebbe in un simile “matrimonio”. Forse anche per questo però da Genova sono venuti finora segnali di grande prudenza, con Fondazione Carige (tuttora primo socio col 19% di cui però il 7% in pegno a Mediobanca) che ha già chiesto al Cda dell’istituto chiarimenti in vista sia dell’operazione sia di un’eventuale aggregazione.