Il Black Friday pesa su Wall Street, il petrolio la sostiene

WALL STREET SOTTOTONO COME IL BLACK FRIDAY – Il calo delle vendite nel “Black Friday” (e i deludenti dati macro cinesi, che pesano sulle quotazioni delle materie prime) grava sull’avvio di settimana del listino di New York, che dopo un’ora di lavoro vede il Dow Jones cedere lo 0,31%, mentre l’S&P500 oscilla a -0,54%, il Nasdaq perde lo 0,94% e le small cap del Russell 2000 sono in rosso dello 0,62%. Tra le blue chip americane si mettono in luce Chevron, Exxon Mobil e Merck, mentre le perdite più pesanti sono per titoli ciclici come Caterpilar, General Electric e Boeing.

IL PETROLIO RECUPERA E TRASCINA L’ORO – I T-bond dal canto loro vedono il rendimento sul decennale ridiscendere sul 2,18% e quello sul trentennale sul 2,90%, perché la ripresa vista da vicino non sembra così solida e quindi i timori di un rialzo anticipato dei tassi sono ancora una volta rientrati. Oro in modesto rialzo a 1.194,60 dollari l’oncia (19,10 dollari meglio di venerdì) dopo la solenne bocciatura del referendum per vietare alla Banca nazionale svizzera di vendere le proprie riserve aurifere in cambio di valuta estera. Rimbalza anche l’argento a 16,22 dollari l’oncia (66 centesimi meglio dell’ultima chiusura). Entrambi questi movimenti sono in scia al rimbalzo del petrolio che dopo aver sfiorato i 65 dollari al barile oscilla ora sui 67,50 dollari al barile, 1,33 dollari più di venerdì.

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