LA FED AGGIORNA LE PREVISIONI, CHE DIRA’ SUI TASSI? – Aumenta il numero di coloro che prevedono che la Federal Reserve (che oggi aggiornerà le proprie stime su inflazione, occupazione e crescita ma non toccherà i tassi) pur volendo mandare segnali di un possibile primo rialzo dei tassi nel corso del 2015 (atteso tra il maggio e agosto), finirà col prendere ancora tempo, a causa del crollo dei prezzi petroliferi, della crisi del rublo e del conseguente rafforzamento del dollaro. Tutti fattori che contribuiscono a convalidare il modello di un mondo che cresce poco e a bassa inflazione e dunque riducono la necessità di un rialzo dei tassi sul biglietto verde.
PER CITIGROUP, GROSS E KRUGMAN NIENTE RIALZI – La tesi, già sostenuta dagli analisti di Citigroup (per i quali oggi Janet Yellen non modificherà la frase con la quale da mesi la Fed ripete che i tassi rimarranno sui livelli attuali “per un considerevole periodo di tempo”), ha infatti guadagnato anche il sostegno dell’invstitore miliardario Bill Gross (passato quest’anno da Pimco a Janus Capital) che in un tweet ha scritto: “La Fed è in un angolo: vuole alzare i tassi nel 2015 ma petrolio/dollaro/deflazione dicono no, no no!”. Mentre anche il Nobel Paul Krugman ha dichiarato che la Federal Reserve potrebbe stare alla finestra per l’intero prossimo anno.