Sul rublo Mosca pronta a usare tutte le riserve

IL RUBLO TENTA UN PRIMO RIMBALZO– Il rublo si rafforza leggermente oscillando a 64,83 contro dollaro (-4,54% ossia servono meno rubli per comprare un dollaro rispetto a ieri) dopo l’annuncio del ministro del Tesoro di Mosca di essere pronto a comprare rubli sul mercato, a testimonianza di come il Cremlino intenda ribadire che a suo modo di vedere il rublo è sottovalutato in modo eccessivo e ingiustificato.

SALE ANCHE LA BORSA DI MOSCA – Dopo tre giorni di continui crolli anche l’indice della borsa di Mosca si riprende e al momento segna +10%, ma i dubbi sul futuro dell’economia russa non sono diminuiti, anzi. Molti osservano infatti che dopo aver alzato il tasso ufficiale al 17% la Russia rischia di assistere a un collasso dei prestiti a imprese e famiglie, che nel frattempo non sembrano dare ascolto agli inviti alla calma lanciati dai media controllati dal Cremlino e continuano a convertire i propri rubli in valute estere, in particolare dollari.

LA RUSSIA HA ANCORA RISERVE DA SPENDERE – L’annuncio del Tesoro, che dispone di circa 7 miliardi di dollari di riserve, avrà a medio termine un effetto psicologico più che effettivo secondo molti analisti. La banca centrale russa, del resto, dopo aver già speso inutilmente 87 miliardi di dollari vendendo la valuta americana per acquistare rubli sul mercato, rischia di doverne spendere almeno altri 70 per arrestare la caduta, ma può disporre di 416 miliardi di dollari di riserve liquide e può quindi in modo più efficace cercare di porre un freno alla crisi.

ULTERIORI OPZIONI PER IL CREMLINO – Tra le misure che potrebbero essere introdotte gli analisti non escludono la vendita di parte delle riserve aurifere (a fine novembre la banca centrale russa deteneva 1.169,5 tonnellate metriche d’oro per un controvalore pari al 10% delle riserve in valuta estera, avendi accumulato da inizio anno fino al 18 novembre altre 150 tonnellate) e l’introduzione di limitazioni ai movimenti di capitali, che già ieri sembrava potessero essere annunciate e invece sono state ancora una volta negate. Una cosa pare certo: il Cremlino si gioca il suo futuro politico e non basterà far finta di niente e dire che tutto va bene per far terminare la crisi.

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