Carige e Mps sotto i riflettori, il 2015 sarà l’anno del risiko?

IL 2015 SARA’ L’ANNO DEL RISIKO BANCARIO UE – Economisti come Carlo Alberto Carnevale Maffè lo hanno già predetto: nel corso del 2015 riprenderà il risiko bancario europeo, perché una volta partita l’unione bancaria del vecchio continente non sarà più economicamente sostenibile la presenza di circa 6mila istituti, in gran parte l’uno fotocopia dell’altro. Nel giro di alcuni anni, prevede Carnevale Maffè, le insegne bancarie europee potrebbero ridursi a meno di un migliaio, mentre decine di migliaia di filiali rischiano di venir chiuse o accorpate anche per l’innovazione tecnologica in atto con la sempre più estesa de materializzazione di pratiche e rapporti. Il tema del risiko riguarda da vicino almeno due degli istituti italiani, Banca Carige e Mps, da mesi sotto i riflettori perché tra le banche per le quali la Bce ha individuato una necessità di ulteriore ricapitalizzazione.

MPS E CARIGE RESTANO SOTTO I RIFLETTORI
– I rispettivi piani di capitale dovrebbero essere approvati nella prossime settimane, probabilmente entro i primi di febbraio, per poter poi vedere il via libera alle rispettive operazioni di aumento del capitale tra marzo e giugno. Nel complesso i due istituti necessitano di oltre 3 miliardi di euro di mezzi freschi ma non è chiaro se e quali nuovi soci vorranno approfittare dell’occasione per entrare nel capitale. Stamane a Piazza Affari Mps risale dell’1% a 48,62 centesimi di euro per azione, mentre Banca Carige, sostenuta dalla notizia di un incremento da 650 a 700 milioni di euro della quota d’aumento garantita dal consorzio di collocamento, guadagna poco meno di 6 punti a 5,93 centesimi per azione.

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