A Wall Street frenano azioni e bond, rimbalza l’oro

PIOGGIA DI DATI MACRO – Inizio di giornata in punta di piedi per Wall Street, che oltre a dover digerire le notizie provenienti dalla Svizzera ha un ricco calendario di dati macro in grado di influenzare gli umori degli investitori. Per ora le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, salite a 316 mila (da 297 mila domande della scorsa settimana) sono apparse peggiori delle attese (ci si attendeva un calo a 290 mila), mentre l’indice manifatturiero della Fed di New York è salito a gennaio a 9,95 punti, contro i -1,23 del mese precedente (le attese erano per un rimbalzo a soli 5 punti). Infine in dicembre i prezzi alla produzione sono aumentati dell’1,1% annuo (appena più forte del +1% atteso dal consensus).Alle 16.00 italiane occhio al Philly Fed sulla fiducia delle imprese in gennaio.

WALL STREET E BOND PRUDENTI – Dopo i primi scambi per ora il Dow Jones oscilla a -0,25%, mentre l’S&P500cede lo 0,58% e il Nasdaq perde lo 0,48%; tra le blue chip americane si mettono in luce Exxon Mobil, Chevron e Coca-Cola, mentre perde ulteriore terreno Jp Morgan Chase, ma anche General Electric. I T-bond dal canto loro vedono il rendimento del decennale risalire moderatamente sull’1,84% e quello del trentennale sul 2,47%. L’oro balza a 1.253 dollari l’oncia (18,5 dollari sopra i livelli di ieri sera) mentre l’argento si riporta a 17,03 dollari (4 centesimi sopra l’ultima chiusura). Il petrolio prova infine a riavvicinarsi ai 50 dollari al barile, oscillando per ora sui 49,33 dollari, 85 centesimi più di ieri.

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