OPEC VEDE PETROLIO IN RIPRESA – Sul petrolio, dopo mesi di guerra di prezzi tra Opec e produttori americani di shale oil, sembra poter iniziare la partita di ritorno a parti invertite. Se l’organizzazione viennese dei dodici maggiori produttori petroliferi mondiali fa sapere, per bocca del segretario generale Abdullah El Badri, che intorno ai 45-50 dollari al barile potrebbe essere stato raggiunto il fondo e i prezzi potrebbero presto risalire, Gary Cohn, ex trader sul petrolio ora presidente di Goldman Sachs Group, la pensa diversamente.
GOLDMAN SACHS ORA È SCETTICA – Il petrolio secondo Cohn, dopo aver già perso il 60% dai livelli dello scorso giugno, potrebbe perdere altri 10-15 dollari al barile per rimanere poi a lungo su livelli depressi, dato che i prezzi forward a un anno del greggio sono appunto di circa 10-15 dollari superiori alle attuali quotazioni sul mercato “spot” e questo rischia di innescare una corsa a monetizzare le posizioni, anche in presenza delle prime chiusure degli impianti di trivellazione meno redditizi da parte dei produttori americani.