Trimestrali e dati macro affossano Wall Street

DELUDONO I DATI SUGLI ORDINI DUREVOLI – Più che la neve, che finora è arrivata in modica quantità nonostante l’allarme meteo facesse presagire una delle peggiori tempeste dell’ultimo secolo, a pesare su Wall Street sono oggi i deludenti dati dell’andamento degli ordini di beni durevoli calati a dicembre (-3,4%, il dato peggiore dallo scorso agosto) per il quarto mese consecutivo, ovvero per il secondo (-0,6%) se si escludono gli ordini militari.

INDICI IN CALO, PESANO ANCHE LE TRIMESTRALI – Dopo un’ora abbondante di scambi (il listino resta aperto nonostante l’allerta meteo) il Dow Jones cade del 2,15%, l’S&P500 perde l’1,46%, il Nasdaq segna -1,90% e le small cap del Russell 2000 oscillano a -0,81%. Tra le blue chip sono pesanti Caterpillar e Microsoft a causa di trimestrali sotto le attese del mercato. Deboli anche Procter & Gamble e United Technologies, che hanno segnalato come il rafforzamento del dollaro stia iniziando a pesare sulle vendite all’estero.

BOND E ORO BEN COMPRATI, INCERTO IL PETROLIO – I T-bond dal canto loro vedono il rendimento del decennale oscillare sull’1,76% e quello del trentennale scivolare sul 2,33%. L’oro continua a risplendere ed è scambiato a 1.288,60 dollari l’oncia (9,2 dollari più di ieri sera), l’argento oscilla a 18,06 dollari (8 centesimi sopra l’ultima chiusura), mentre il petrolio nonostante le dichiarazioni ottimiste giunte dal segretario generale dell’Opec non si schioda dai minimi di periodo oscillando a 45,3 dollari al barile (col Brent ugualmente stabile a 48,18 dollari).

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