Le trimestrali fanno scattare vendite anche a Milano

MILANO CEDE, PESANO PRESE DI PROFITTO – La caduta di Wall Street appesantita da brutti dati macroeconomici e alcune trimestrali peggiori delle attese accentua sul finale di giornata il calo già visto in mattinata dei listini europei, a loro volta colpiti da prese di profitto scattate dopo i deludenti numeri di Siemens e Philips, che hanno allontanato rapidamente gli indici dai massimi a sette anni visti ancora nelle ultime sedute. A Milano la musica non cambia, con l’indice Ftse Mib che a fine giornata cede lo 0,53%, mentre il Ftse Italia All-Share chiude a -0,47% e il Ftse Italia Star perde lo 0,38%. Il clima sui mercati resta peraltro positivo, sia pure con la cautela resa necessaria dall’attesa per gli sviluppi, soprattutto in ambito politico, della crisi greca e qualche incertezza in merito alla reale forza della ripresa negli Usa e nel resto del mondo che porta gli investitori a valutare la sostenibilità delle quotazioni e dei multipli dopo la lunga corsa al rialzo di questi ultimi mesi.

SAIPEM CORRE, CNH INDUSTRIAL E CFA IN CALO – Tra le blue chip italiane resta in deciso rialzo fino alla fine Saipem (+4% sulla possibilità di un riposizionamento strategico del gruppo che uscirebbe dalle infrastrutture per concentrarsi sul core business, oltre che per l’indiscrezione di un possibile nuovo contratto in Kashagan da 2 miliardi di dollari), A2A e Mediobanca (rispettivamente in crescita di 3 e di 2 punti percentuali). Male invece Cnh Industrial e Fiat Chrysler Automobiles, alla vigilia della trimestrale, in calo entrambe del 3% abbondante nonostante ulteriori giudizi positivi su Fca da Morgan Stanely ed Exane Bnp Paribas. Poco meno di 2 punti e mezzo di perdita anche per Moncler e Stmicroelectronics.

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