Eurozona: la crisi greca fa fuggire i capitali a Nord

LA CRISI DELL’EUROZONA SI RIVERBERA SUI TASSI – Gli scossoni della crisi dell’euro e dell’eurozona resa evidente dal braccio di ferro in atto tra Germania e Grecia accentuano anche stamane il riposizionamento della liquidità su “porti sicuri”, accentuando la dicotomia che vede ormai tassi a breve negativi per emittenti come Germania, Finlandia, Danimarca e Slovenia, mentre gli stessi risalgono per emittenti come Spagna, Italia, Portogallo e Grecia.

I CAPITALI FUGGONO A NORD – A lungo termine il Bund decennale tedesco vede il rendimento calare allo 0,33% nominale (dallo 0,36% di ieri), imitato dai Gilt inglesi (1,51%, due basis point meno di ieri), dagli Oat francesi (0,57%, anche in questo caso 2 centesimi meno di ieri) e dai titoli olandesi (0,38%, 3 basis point in meno come per i Bund). Sui propri titoli decennali l’Italia paga oggi l’1,58% (4 centesimi di punto più di ieri), la Spagna l’1,46% (4 basis point di rialzo), il Portogallo il 2,51% (ben 5 basis point più della vigilia) e la Grecia addirittura il 9,56%, con un rialzo di 17 centesimi di punto percentuale che segnala come il mercato veda sempre più concreto il rischio di un nuovo default di Atene in caso di mancato accordo con la Germania.

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