Tenaris, Saipem e Mediolanum in rialzo, ma non basta

TROPPE INCERTEZZE NON PIACCIONO AL LISTINO – Le crisi greca e russo-ucraina non registrano alcun miglioramento, in compenso il calo di importazioni ed esportazioni reso noto nel weekend contribuisce a raffreddare nuovamente gli entusiasmi sulla tenuta della crescita mondiale, Usa esclusi. Così a fine giornata a Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1,90%, il Ftse Italia All-Share perde l’1,75% e anche il Ftse Italia Star non riesce a evitare il rosso (-0,89%), comunque molto meglio di Atene tornata a cedere il 4,75% col rendimento dei bond decennali nuovamente sopra il 10%, dopo il riaccendersi dei toni polemici tra Alexis Tsipras e vari rappresentanti degli altri governi dell’Eurozona.

BENE TENARIS, SAIPEM E MEDIOLANUM – Tra le blue chip italiane l’ulteriore rimbalzo del prezzo del petrolio favorisce Tenaris e Saipem, che chiudono rispettivamente a +2,72% a 13,6 euro e +2,33% a 9 euro per azione. Bene anche Mediolanum (+1,25% a 6,485 euro) dopo i buoni dati della raccolta netta di gennaio (281 milioni di euro, +93% su base annua). Male invece Intesa Sanpaolo e A2A, in rosso di oltre 3 punti a testa. Sfiorano i 3 punti di perdita anche Salvatore Ferragamo, Fiat Chrysler Automobiles e Banco Popolare.

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