Il commercialista Colla: la voluntary disclosure è l’ultimo treno per evitare denunce e pesanti sanzioni

L’ULTIMO TRENO – “Alla luce della trasparenza a cui si stanno adeguando anche i Paesi più secretati (la Svizzera, ad esempio, ha il segreto bancario inserito nella costituzione nazionale), la Legge 186/14 costituisce l’ultimo treno da prendere per non essere poi denunciati con pesanti sanzioni, anche penali”. E’ questo il commento di Gino Colla, commercialista e revisore dei conti, intervenuto nel corso di un recente convegno sulla voluntary disclosure organizzato da Copernico sim e intitolato “Luci e ombre della emersione dei capitali nascosti al fisco”.

NUOVI ACCORDI
– Dopo la Svizzera (qui la notizia), anche altri Paesi black-list, sull’onda delle richieste Usa, stanno infatti rendendo disponibili le informazioni fiscali ad altre Agenzie europee, evidenzia Colla. “Rispetto allo scudo fiscale (2002 e 2009), con la voluntary disclosure il rischio è che la documentazione viene presentata all’Agenzia delle Entrate, che poi inoltrerà le ipotesi di reato al Pubblico Ministero. Quindi l’Agenzia potrà agire anche preventivamente per estendere gli illeciti (con relative sanzioni) anche a soggetti diversi dalle persone fisiche residenti (in primis società controllate)”.

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