Oro e petrolio rimbalzano, Wall Street no

NEW YORK MANCA IL RIMBALZO – Wall Street resta sulle sue: a metà mattinata il Dow Jones è fermo a +0,01%, mentre l’S&P500 cede lo 0,14% e il Nasdaq lo 0,32% e già qualche trader sembra preoccupato, facendo notare che dopo il calo di ieri sarebbe stato fisiologico un rimbalzino, che invece manca ed è con questo il ventiseiesimo giorno che si verifica tale “assenza”, il periodo più lungo dal 1994. Ma sembrano solo statistiche curiose con cui le agenzie tengono vive le pagine sui propri siti, in assenza di notizie vere e proprie.

ORO SOPRA I 1.200 DOLLARI, PETROLIO TORNA A QUOTA 50 – Nel frattempo tra le blue chip perdono quota Chevron, Merck, McDonald’s ed Exxon Mobil, mentre Ibm, Intel ed Apple guidano i recuperi salendo di oltre un punto a testa al pari di Wal-Mart. Incerto anche oggi Boeing, che risente come in Europa Airbus del disastro aereo (forse provocato volontariamente dal copilota) che ha coinvolto GermanWings, controllata low cost di Lufthansa. I T-bond dal canto loro tornano a flettere, col rendimento del decennale che rimbalza sull’1,97% e quello del trentennale sul 2,56%. In ripresa l’oro, a 1204,30 dollari al barile (7,3 più di ieri), così come l’argento a 17,08 dollari (8 centesimi di guadagno) e il petrolio, che risale a 50,29 dollari al barile (1,08 dollari meglio della vigilia).

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