PUNTARE ALL’HEALTHCARE – Quest’anno l’healthcare è tornato a essere il settore migliore in termini di performance. Tutti i sotto settori, spiega infatti Claudio Borrelli, Head of Equity Research di Union Bancaire Privée, sono in vantaggio rispetto al mercato globale, guidati dal comparto Biotech e da Provider & Servizi. Le compagnie di assicurazione sanitaria e gli ospedali stanno traendo vantaggio dalla riforma sanitaria statunitense, tuttavia ci sono alcuni rischi legati alla decisione della Corte Suprema attesa a giugno.
M&A SPINGE I RIALZI – Nonostante le revisioni al ribasso degli utili di gran parte delle società (a causa della forza del dollaro) e malgrado le crescenti preoccupazioni circa la determinazione dei prezzi e i farmaci biosimilari, le attività di M&A continuano a spingere al rialzo i titoli del settore biofarmaceutico. Finora, i maggiori accordi annunciati quest’anno (Pharmacyclics/AbbVie, Hospira/Pfizer e Salix/Valeant) ammontano a un totale di 50 miliardi di dollari, più del totale per ogni anno dal 2010, ad eccezione del 2014.
I MERCATI EMERGENTI – L’indice MSCI Emerging Markets ha registrato una performance YTD del -1,4% in dollari. Rispetto ai mercati avanzati, la performance relativa YTD si è rivelata negativa a -3,7% in dollari. Per quanto riguarda le performance YTD in dollari a livello di aree geografiche, quella più indietro è l’America Latina, con una performance negativa del 12,9%, seguita dall’EMEA (-3,7%). A prendere il comando, alla fine, sono i Mercati Emergenti asiatici, la migliore area geografica in termini di performance (+2%). “Riteniamo poi che i listini azionari continueranno a premiare quei mercati in cui i governi sono in grado di attuare importanti riforme (India, Indonesia, Turchia e Filippine). Infine, dato l’importante intervento da parte delle Banche centrali, la volatilità delle valute continuerà ad essere un tema importante nel prossimo futuro”, sottolinea Borrelli.