Promotori, chi vince & chi perde

I BILANCI DELLE RETI – Banca Fideuram prima nel contenimento dei costi, Finecobank leader per crescita dell’utile e Banca Generali medaglia d’oro per quanto riguarda la crescita della raccolta netta. L’esame comparato dei risultati 2014 delle principali 5 reti di promotori finanziari e private banker, quotate e non, offre diversi spunti di riflessione, analizzando i numeri rispetto ad un anno prima.

RACCOLTA NETTA  – Come s’è detto qui spiccano gli oltre 4 miliardi della società guidata da Piermario Motta, che segna +78% anno su anno, seguita dall’ottimo +73% della Azimut di Pietro Giuliani, dal 61% di FinecoBank e dal 22% di Banca Mediolanum. Modesta la performance di Banca Fideuram: neanche il +2% con 2,5 miliardi.

RICAVI – Non tutti i 5 big forniscono questo dato. Comunque FinecoBank è prima su tre, con +21% a 448 milioni, seguita da Azimut (+17%, 552 milioni) e Banca Generali (+14%, 419 milioni).

COSTI –
Banca Fideuram ha visto questi oneri lievitare anno su anno solo del 5,4% a 307,3 milioni, distanziando il +10,5% di FinecoBank (209 milioni) e Banca Generali (+11,6%, 165 milioni). Meno “spending review” tra 2013 e lo scorso anno per Banca Mediolanum e Azimut i cui costi sono saliti rispettivamente del 24% e 23,8%.

UTILE NETTO- Leader FinecoBank con 150 milioni, variazione del 76% anno su anno ma tenuto conto che la rete guidata da Alessandro Foti si è quotata proprio nel 2014. Ottimo anche il +28,4% di Banca Fideuram, numero uno comunque a livello di utile assoluto: 401 milioni. Terza Banca Generali con +14% (161 milioni).

DIVIDENDO -  Un dato che vale sole per le quotate. Azimut medaglia d’oro con una crescita della cedola dell’11,4%, distanziando il +7,5% di Banca Mediolanum.

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