Milano vede prevalere le vendite, cadono Banca Carige e i diritti Mps

MILANO OLTRE ALLA GRECIA TEME LO SCENARIO SUI TASSI – Più che le incertezze sul destino della Grecia, che ha deciso di spostare l’intero pagamento delle quattro rate di rimborsi di fondi Fmi previste in giugno (di cui la prima, da 300 milioni, in calendario oggi) al 30 giugno, come consentito dagli accordi con l’Fmi stesso, sono i timori di un futuro rialzo dei tassi Usa prima del previsto, forse già in autunno anziché a fine anno-inizio 2015, a indurre nuove prese di profitto a Piazza Affari. Così a fine giornata il Ftse Mib cede il 2,10%, il Ftse Italia All-Share chiude a -2,08%, mentre il Ftse Italia Star perde l’1,81%.

BANCA CARIGE CADE, MALE ANCHE I DIRITTI MPS – Tra le blue chip solo Banco Popolare, Saipem, Fiat Chrysler Automobiles e Tenaris evitano il rosso, mentre le perdite più consistenti colpiscono Mediset, Mediobanca, Mediolanum, Autogrill, Azimut, Bpm, Salvatore Ferragamo e Ubi Banca. Di nuovo in caduta di quasi 10 punti i diritti Mps, mentre fuori dall’indice principale Banca Carige perde a fine seduta l’11% terminando a 5,605 euro dopo che ieri il Cda ha approvato i dettagli dell’aumento di capitale in partenza lunedì prossimo da 850 milioni di euro circa, che prevede uno sconto del 35% sul Terp ex diritti (calcolato pari a 6,25 euro) con le azioni di nuova emissione che saranno offerte a 1,17 euro l’una (il rapporto di sottoscrizione è di 7 nuovi titoli ogni azione ordinaria e/o di risparmio posseduta).

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