Superfideuram, benedizione di Draghi

LUCE VERDE DALLA BCE – E’ classificata “confidenziale” la lettera (sfoglia sotto il documento) che lo scorso 17 giugno Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, ha inviato a Banca Fideuram presieduta da Matteo Colafrancesco. Draghi è stato investito della questione di autorizzare l’acquisto da parte di Fideuram di Intesa Sanpaolo Private Banking, dalla quale è nata Fideuram Intesa Private Banking, in breve Fideuram spa, in quanto l’Eurotower è anche responsabile della supervisione bancaria delle grandi banche dell’Eurozona e Intesa, controllante sia Fideuram sia Intesa Pb, è una di esse. Nella sua lettera il presidente della Bce spiega di aver ricevuto su questo tema un “progetto” della Banca d’Italia. Draghi aggiunge che l’operazione “è un mero spostamento di risorse esistenti da una componente del gruppo bancario Intesa ad un altro, spostamento che non comporterà esborsi finanziari”. “Sulla base di quanto sopra – conclude la lettera del numero uno dell’Eurotower – la Bce ha deciso di non opporsi alla proposta di acquisizione e al superamento del 50% dei diritti di voto e del capitale detenuto da Banca Fideuram in Intesa Sanpaolo Private Banking”.

I DETTAGLI DELL’INTEGRAZIONE
– Come è avvenuta tecnicamente l’integrazione? Con quattro aumenti di capitale di Banca Fideuram varati a fine giugno mediante i quali, di fatto, Fideuram ha inglobato Intesa Pb. Nel dettaglio la prima ricapitalizzazione è stata di nominali 30.777 euro, con un sovrapprezzo di 169.322 euro per realizzare il conferimento del ramo governance di Intesa Pb (circa 120 dipendenti), la seconda è stata di nominali 71,2 milioni con un sovrapprezzo di 186,4 milioni per realizzare il conferimento della stessa Intesa Pb (e della controllata Intesa Pb Suisse) e la terza è stata di nominali 3,3 milioni con un sovrapprezzo di 10,3 milioni per realizzare il conferimento della fiduciaria Sirefid. L’ultimo aumento di capitale, invece, è avvenuto a titolo gratuito per un valore nominale di 39,1 milioni imputando a capitale un corrispondente importo tratto dalle riserve. Le valutazioni dei tre asset sono state fatte da Ernst & Young Financial Business Advisors in qualità di esperto indipendente, che ha stimato il ramo governance valere 4 milioni, Intesa Pb 527,8 milioni e Sirefid 21,7 milioni, tutti valori ampiamente superiori ai corrispondenti aumenti di capitale.

 

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