“Voluntary disclosure”, rinvio in due fasi

LA PROROGAProroga tecnica e riapertura termini per la “voluntary disclosure”. È il pacchetto che stanno mettendo a punto Ministero dell’economia e Presidenza del consiglio dei ministri per non perdere il treno del gettito della collaborazione volontaria. Il programma di riemersione dei capitali all’estero scadrà il 30 settembre prossimo. La proroga tecnica consentirà di mantenere aperta la finestra del rientro fino a dicembre 2015, ma solo per il perfezionamento delle istanze che dovranno comunque essere presentate entro il 30 settembre. Dopo la chiusura ufficiale si riapriranno i termini fissando un termine lungo anche di un anno (settembre 2016), c’è chi addirittura azzarda a ridosso di scadenza, il 2 ottobre, ma con degli aggravi per rendere ai ritardatari la procedura di rimpatrio più onerosa rispetto a chi si è, al contrario, mosso per tempo.

GLI INTOPPI
– La richiesta di proroga ormai è unanime da parte dei professionisti alle prese con una vera corsa contro il tempo. Non è, in questo caso, un ridursi all’ultimo minuto. Gli intoppi di natura tecnica sono stati tanti sulla strada della predisposizione normativa della voluntary disclosure, uno fra tutti, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 18 agosto del decreto legislativo sulla certezza del diritto, con la norma sul raddoppio dei termini, indispensabile per valutare su quali anni preparare la domanda se su 8 o 4 anni. Ecco dunque che i professionisti vorrebbero sapere già ora a che destino andare incontro.

LA GRANDE INCOGNITA – Il gettito voluntary è una grande incognita. Non è stato previsto nulla se non un euro, ma gli incassi potrebbero essere una boccata d’ossigeno per le voci che stanno componendo la legge di Stabilità. Inoltre sono capitali che, una volta regolarizzati, forniranno delle entrate permanenti in quanto contribuiranno al pagamento delle tasse. L’Agenzia delle Entrate sta monitorando attentamente il flusso delle istanze di queste settimane. Dopo la pubblicazione del testo sul raddoppio dei termini infatti le domande hanno subito un’impennata e hanno superato quota 10.000. L’aggravio allo studio per la riapertura dei termini potrebbe essere quello di consentire all’Agenzia di poter accertare gli anni che al 31 dicembre 2015 andrebbero prescritti consentendo però di poter far rientrare nella procedura di voluntary anche il 2014.

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