GETTITO ATTESO – Dalla “voluntary disclosure” il gettito atteso è di 3,3 miliardi di euro nel 2015. Le aspettative legate al rientro dei capitali illegalmente detenuti all’estero trovano spazio a pagina 21 del Documento programmatico di bilancio 2016, inviato a Bruxelles dal ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan. Dall’unico euro iscritto a bilancio nella legge di stabilità dell’anno scorso e nel provvedimento con la struttura della misura, si passa a una prima quantificazione ufficiale del target dell’operazione di riemersione dei capitali.
IL PRELIEVO FISCALE – Così in una legge di stabilità che non prevede misure straordinarie di contrasto all’evasione, arriva una boccata d’ossigeno proprio dalla voluntary, pari a 3,3 miliardi di euro. Cifra che, come annunciato dal presidente del governo Matteo Renzi, durante la conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri di approvazione della legge, è tenuta al di sotto delle stime dai tecnici. Illustrando i contenuti della legge di stabilità per il 2016, alla voce delle risorse che finanziano il provvedimento, il ministero scrive: “Va sottolineato che le risorse vengono reperite senza aumenti del prelievo fiscale su famiglie e imprese. Fa eccezione solo l’aumento del carico fiscale sui giochi. Maggiori entrate, pari a circa lo 0,15% del pil nel 2015, sono attese dalla “voluntary disclosure” sui redditi e patrimoni detenuti all’estero. Questa misura fa emergere posizioni patrimoniali, con effetti positivi sulle risorse disponibili per investimenti in ambito nazionale”.