Unicredit si mette di nuovo in luce a Milano

UNICREDIT CORRE A PIAZZA AFFARI – Unicredit rimbalza con decisione, più che recuperando il calo di venerdì scorso e riportandosi a 5,555 euro per azione, quando sono stati scambiati 17,5 milioni di pezzi. Come Intesa Sanpaolo e Ubi Banca anche l’istituto guidato da Federico Ghizzoni partecipa al salvataggio di quattro piccole banche italiane (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti) già depurate delle sofferenze girate a una “bad bank” (che le cederà successivamente a specialisti in “bad loan”) dopo un’ulteriore svalutazione che ne ha abbattuto il valore complessivo da 8,5 a 1,5 miliardi di euro secondo criteri di liquidazione indicati direttamente dalla Commissione Ue, che ha approvato ieri sera l’operazione giudicata compatibile con gli aiuti di Stato.

BANCHE BRIDGE DA VENDERE AL MIGLIOR OFFERENTE – La residua perdita di 1,7 miliardi di euro in capo alle quattro banche “bridge”, le cui azioni e obbligazioni junior sono state azzerate, sono state assorbite dal fondo di risoluzione che ha ricapitalizzato i quattro istituti per 1,8 miliardi di euro complessivi grazie al finanziamento ponte da 3,6 miliardi a 18 mesi e a tassi di mercato fornito pro quota da Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. Gli istituti, che saranno presieduti dall’ex direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro, nominato con gli altri amministratori dall’autorità di risoluzione della Banca d’Italia, saranno ora vendute al miglior offerente e i proventi girati al fondo che procederà a rimborsare il prestito alle banche.

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