La Bce estende il QE e taglia il tasso sui depositi

IL TAGLIO – Tutto secondo le attese: il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di tagliare il tasso di interesse sui depositi di 10 punti base, dal -0,2 al -0,3%. La misura avrà effetto “dal 9 dicembre 2015”. Era dal 10 settembre 2014 che i tassi non venivano toccati: dalla prossima settimana, gli istituti pagheranno di più (l’interesse è in negativo) per lasciare la loro liquidità parcheggiata sui c/c della Banca centrale europea. Una mossa che dovrebbe accelerare la messa in circolo della moneta. Restano invece invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (quelle che forniscono la maggior parte della liquidità all’Eurosistema) e sulle operazioni di rifinanziamento marginale (quelle richieste dalle singole banche e della durata di una notte), rispettivamente allo 0,05% e allo 0,30%.

ESTESO IL QE – Il Consiglio direttivo dell’istituto di Francoforte ha inoltre deciso di ritoccare anche il piano d’acquisto di titoli che va sotto il nome di Quantitative easing. Il piano è stato esteso dal settembre 2016 al marzo 2017, o comunque finché non sarà nel mirino l’obiettivo di un’inflazione vicina al 2%. Il presidente della Bce Mario Draghi ha poi annunciato altri ritocchi al Qe. La Bce reinvestirà il rimborso dei titoli acquistati sotto il programma, alla loro scadenza, “finché ciò sarà necessario”.Potranno essere acquistati anche titoli dell’Eurozona emessi da entità regionali e locali; la Bce, inoltre, continuerà a garantire liquidità illimitata e a tasso fisso fino a tutto il 2017. Draghi ha precisato che l’Eurotower è “pronta e determinata a fare di più, se necessario”.

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