Gli investitori retail si sono accorti del rischio dei bond junior

I BOND JUNIOR NON PIACCIONO PIU’ – La vicenda del salvataggio di Banca Marche, Carife, CariChieti e Banca Etruria e la distribuzione dei relativi costi che ha consentito di salvare obbligazionisti senior e depositanti sopra i 100 mila euro, ma ha comportato l’azzeramento del valore di titoli azionari e bond junior (come del resto previsto dalle normative europee sul “bail in” che entreranno in vigore dal prossimo anno anche in Italia) sembra aver aperto gli occhi a molti investitori retail finora piuttosto poco sensibili al rischio di tali titoli, vendute a larghe mani negli anni passati da molti istituti di credito.

CARTA BPVI, VENETO BANCA, CARIGE E MPS SOTTO PRESSIONE – Sul mercato sono così arrivate fin da venerdì scorso richieste di vendita di tali titoli che però si scontrano con la sostanziale illiquidità del relativo mercato, come hanno confermato all’agenzia Reuters “due operatori attivi sul mercato”. Le vendite si stanno nel frattempo estendendo anche a qualche bond senior di istituti percepiti maggiormente a rischio; i titoli segnalati come maggiormente colpiti dalle vendite sono quelli di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Carige e Mps, con un calo mediamente tra i 3 e i 10 punti percentuali delle quotazioni rispetto a quelle della scorsa settimana.

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