Listini cinesi in ripresa, ma Tokyo cede ancora

PECHINO INTERVIENE PER CALMARE I MERCATI – I fondi controllati dallo stato sono tornati oggi a comprare a piene mani, la regola che prevede l’interruzione delle contrattazioni per l’intera giornata in caso di perdite superiori al 7% sull’indice Csi300 è stata per il momento archiviata e i listini cinesi possono per oggi tirare il fiato. Cosa più importante, la banca centrale cinese non ha oggi toccato il tasso di riferimento dello yuan contro dollaro, dopo averlo svalutato per otto giorni consecutivi.

PRIMI RIMBALZI DOPO LA TEMPESTA – Shanghai ha così potuto chiudere a +1,97%, Shenzhen è risalita dell’1,05%, mentre Hong Kong ha terminato a +0,85%. Meno convinta la reazione di Tokyo, dove l’indice Nikkei225 ha accusato un’ulteriore perdita dello 0,39% finendo a quota 17.697,96 yen e portando al 7% la perdita da inizio anno, il risultato peggiore mai registrato dal 1995.

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