Petrolio in calo: domanda debole ma Aramco non taglia

ORO IN RIPRESA, PETROLIO IN CALO – Oro che a metà mattinata risale a 1.104,19 dollari l’oncia, 6,1 dollari sopra la chiusura di venerdì a New York, ma petrolio di nuovo in calo a 31,4 dollari al barile (31,6 dollari il Brent) dopo che i dati hanno mostrato un calo della domanda di diesel in Cina a dicembre, per il quarto mese consecutivo, e che il presidente di Aramco, Khalid Al-Falih, ha ribadito in mattinata che il colosso petrolifero saudita proseguirà come previsto i suoi investimenti.

DEBOLI DATI CINESI MA ARAMCO NON TAGLIA – I dati cinesi indicano ancora una volta che la crescita della domanda di prodotti petroliferi non sarà particolarmente forte nel 2016, il che con il continuo accumulo di scorte negli Usa e il ritorno sulla scena dell’Iran fa dubitare che i prezzi potranno tanto rapidamente tornare ad alzarsi, nonostante l’ottimismo formale dell’Opec al riguardo. Come conferma la decisione di Aramco e le parole del suo presidente, che si è detto tranquillo di poter sopportare basse quotazioni petrolifere “per molto, molto tempo”, il braccio di ferro sul petrolio, infatti, sembra destinato a durare ancora a lungo.

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