Quel player dei diamanti da investimento che guarda a Piazza Affari

UN PIANO STRATEGICO IMPORTANTE – D’Amante, brand italiano del lusso e leader nel settore dei preziosi, ha presentato nell’ambito di una conferenza stampa svoltasi al Boscolo Hotel Milano, il progetto di sviluppo strategico orientato al potenziamento della rete retail e al diamante da investimento.
 
SGUARDO RIVOLTO ALLA BORSA – Fabio Verdini, presidente e fondatore di D’Amante: “L’apertura del capitale per la ricerca di nuova finanza in equity è finalizzata all’accelerazione di un processo di sviluppo il cui driver fondamentale è costituito dal potenziamento della rete retail di proprietà con l’apertura di nuove gioiellerie in Italia e all’estero, l’affiliazione commerciale di punti vendita principalmente nei centri storici, il rebranding dei negozi a format D’Amante, la nuova sfida del web. Intendiamo inoltre cogliere l’opportunità sempre più diffusa del diamante da investimento, nonché la crescita per linee esterne attraverso operazioni di M&A”, dice. “Siamo alla ricerca di nuovi capitali e molto probabilmente lo faremo attraverso una quotazione che potrebbe avvenire entro l’anno”, ha specificato Verdini. “Con ogni probabilità ricorreremo ad un aumento di capitale. Ad ogni modo siamo già in contatto con uno dei maggiori istituti bancari per offrire i nostri diamanti da investimento”.

I CONTI DI D’AMANTE – Con sede a Padova, ricavi 2014 pari a 25 milioni di euro, Ebitda margin del 10% e 210 collaboratori, D’Amante presidia il canale retail con una rete di proprietà di 41 punti vendita radicati su tutto il territorio nazionale all’interno del quale offre un’ampia gamma di gioielli realizzati e commercializzati prevalentemente a marchio D’Amante (70%). È attiva anche nel canale wholesale, con la vendita diretta di gioielli e pietre preziose ad altri operatori del settore. “Non possiamo dare ancora i risultati del 2015, ma posso dire che abbiamo registrato un aumento a doppia cifra percentuale”, sottolinea Verdini. Secondo il numero uno della società, D’Amante farà di tutto per arrivare sull’Aim e reperire circa 10 milioni di euro per crescere all’estero. “Stiamo guardando con interesse al mercato russo, quello cinese e quello vietnamita”. 

IL SETTORE
– Secondo il “Luxury Goods Worldwide Market Study” di Bain & Company, Inc., nel 2015 il segmento dei Personal Luxury Goods ha registrato un valore di mercato a livello mondiale pari a 253 miliardi di euro, +13% rispetto al 2014, valore triplicato nel corso degli ultimi 20 anni. La crescita ha riguardato tutte le aree geografiche e in particolare America (+18%), Resto del Mondo (+17%), Giappone (+13%), Asia (+11%) e Europa (+9%).

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