Voluntary, accertamenti col turbo

NUOVE REGOLE –  L’Agenzia delle Entrate ingrana la quarta nelle procedure di accertamento sulle pratiche di “voluntary disclosure”. Lo fa, secondo quanto riferisce oggi “Italia Oggi”, con una circolare interna della Direzione Centrale dell’Agenzia. In essa si raccomanda la massima speditezza nella gestione delle pratiche di voluntary disclosure, inoltre si specifica la possibilità di integrare la documentazione fuori tempo massimo se il contribuente è in buona fede (per esempio perché l’omissione è imputabile a un errore scusabile o a una causa di forza maggiore). La circolare raccomanda anche l’utilizzo massiccio della Pec per le notifiche degli atti. Se una o più annualità regolarizzate chiudono a zero, la notizia di archiviazione potrà essere inserita nell’atto di accertamento relativo a un altro dei periodi di imposta a debito, senza una notifica a se stante. Priorità alle pratiche che presentano un più alto grado di complessità, quelle cioè da cui emergono schemi di evasione particolarmente complessi (con utilizzo di trust o fondazioni estere oppure di veicoli societari) o patrimoni ad alta dinamicità, frequentemente investiti e disinvestiti nel tempo e/o trasferiti da un paese all’altro.

 
In allegato alla circolare un vero e proprio vademecum che riassume, in maniera sinottica, il trattamento fiscale delle diverse tipologie di reddito e le modifiche di  aliquote intervenute nel corso degli anni. A ciò si aggiungono cinque schede di ausilio dedicate alle fattispecie che si incontrano più frequentemente (plus e minusvalenze da partecipazione qualificata, dividendi di fonte estera qualificati e non, interessi derivanti da obbligazioni societarie o titoli di stato, redditi immobiliari).
 

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