Segreto bancario, addio in Svizzera

Domani ufficialmente finirà il segreto bancario in Svizzera. Fra 24 ore, infatti, i due rami del Parlamento elvetico, il Consiglio Nazionale e quello degli Stati ratificheranno in seduta plenaria ciò che già hanno approvato nei mesi scorsi, cioè la modifica dell’accordo sull’Euroritenuta entrata in vigore il primo luglio del 2005. Dal primo gennaio del 2017, quindi, con retroattività che coincide con la stessa data, tutti gli intermediari finanziari rossocrociati dovranno inviare report semestrali all’autorità fiscale nazionale che li trasmetterà, a sua volta, all’Agenzia delle Entrate e alle 27 agenzie della Ue. Inizia così ufficialmente anche per la Svizzera l’era dello scambio automatico di informazioni fiscali.

Scarse le garanzie per i contribuenti esteri coinvolti: infatti secondo la giurisprudenza federale le garanzie previste dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo in materia di applicazione del principio dell’equo processo (articolo 6 Cedu) non si applicano alla procedura di acquisizione delle informazioni. Per la migliaia di clienti del sistema bancario svizzero residenti all’estero ciò significa una quasi totale assenza di garanzie procedurali. Gli evasori sono avvisati.

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