La Brexit fa paura: disinvestimenti netti per 3,5 miliardi di sterline dai fondi inglesi in giugno

LA BREXIT FA MALE AI FONDI BRITANNICI – Chi aveva detto che la Brexit non avrebbe prodotto scossoni significativi? Non solo dai dati macro sta emergendo una frenata più brusca del previsto della produzione manifatturiera e del settore delle costruzioni, ma secondo quanto riferito oggi dalla Investment Association, gli investitori a giugno, il mese in cui si è tenuto il referendum che ha visto la vittoria del partito pro-Brexit, hanno ritirato 3,5 miliardi di sterline netti dai fondi d’investimento britannici.

AZIONARI E IMMOBILIARI I FONDI PIU’ COLPITI – La gran parte dei disinvestimenti ha per ora interessato i fondi azionari (2,8 miliardi di sterline di deflussi netti) e i fondi immobiliari (1,4 miliardi di disinvestimenti netti), ma la cosa che impressiona è che si tratta di un dato mensile peggiore persino di quelli che si registrarono durante la crisi finanziaria del 2008.

REGGONO I PRODOTTI MONETARI E OBBLIGAZIONARI – Ciò nonostante grazie agli afflussi netti sui fondi monetari e obbligazionari (e grazie alle maggiori vendite ad investitori istituzionali) gli asset under management dell’industria del risparmio gestito britannico ha toccato a fine giugno quota 948 miliardi di sterline. Segno che nonostante la Brexit stia preoccupando non poco gli investitori, questi ultimi sono tuttora rassicurati dai titoli di stato britannici, visti come un “porto sicuro” anche in vista di possibili ulteriori misure straordinarie che la Bank of England si è già detta pronta ad adottare in caso di necessità.

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