Oro, meglio gli Etf che i titoli minerari a questi livelli

I TITOLI MINERARI COSTANO CARI – Il prolungato rialzo delle quotazioni aurifere ha indotto da inizio anno un rally dei titoli minerari, favorito da acquisti fatti a inizio anno da investitori professionali come George Soros, che ha scommesso su produttori come Barrick Gold e Newmont Mining. Dopo cinque anni di prezzi dell’oro in calo, le quotazioni dei maggiori gruppi mondiali del settore apparivano infatti molto contenute.

I GESTORI PRENDONO PROFITTO – Ora però i livelli raggiunti dalle quotazioni sembrano eccessivi: molti titoli sono già raddoppiati di prezzo nel corso degli ultimi 12 mesi e la crescita delle quotazioni è stata pari nell’ultimo anno a cinque volte l’aumento dei prezzi dei metalli preziosi (come pure di quelli industriali). Così molti investitori stanno approfittando del periodo estivo per iniziare una graduale ritirata, pur mantenendo la propria scommessa sul metallo fisico, attraverso la detenzione di Etf.

PER L’ORO PROSPETTIVE ANCORA POSITIVE– Lo fa notare Bloomberg segnalando come mentre gli Etf legati al metallo biondo abbiano visto nei soli Stati Uniti un afflusso netto di 2,2 miliardi di dollari, l’indice elaborato da Bloomberg sui 14 principali titoli minerari mondiali è già calato, nello stesso periodo, del 7,4%. Le prospettive per l’oro sembrano del resto mantenersi interessanti secondo l’opinione degli analisti di case come Morgan Stanley o Ubs.

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