Wall Street in calo, i dati cinesi preoccupano gli investitori

I DATI CINESI DELUDONO I MERCATI – La prospettiva di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre innervosisce da tempo i mercati,  ma oggi a complicare le cose si sono aggiunti deboli dati macro provenienti dalla Cina. A settembre, infatti, le esportazioni cinesi sono calate del 10% su base annua (il consensus si attendeva un -3%), dopo che il mese precedente le esportazioni erano già scese del 2,8%. In calo anche le importazioni, scese dell’1,9% contro attese di +1%.

WALL STREET ACCELERA AL RIBASSO – Così dopo un’ora di lavoro a New York il Dow Jones cede lo 0,93% l’S&P500 segna -1,09% e il Nasdaq cala dell’1,09%. Tra le blue chip americane perde quota Wells Fargo, dopo le dimissioni del suo numero uno, John Stumpf, travolto dallo scandalo dell’apertura di milioni di conti correnti all’insaputa dei clienti nell’ambito di pratiche scorrette di cross-selling. Deboli anche Goldman Sachs, Chevron e Du Pont, mentre guadagnano terreno Wal-Mart e Merck.

BOND E PETROLIO SOTTOTONO, RECUPERA L’ORO – Dal canto loro i T-bond vedono il rendimento del titolo a 10 anni oscillare sull’1,73% e quello del trentennale riportarsi sul 2,47%. L’oro prova a recuperare terreno e si riporta a 1.2611,10 dollari l’oncia, mentre l’argento rimane indicato sui 17,52 dollari. Ancora in lieve calo il petrolio, nei giorni scorsi salito sopra i 51 dollari al barile e che oggi viene scambiato a 50,12 dollari al barile, in calo di una manciata di centesimi rispetto al fixing precedente.

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