Short irregolare su Saipem, stangata per Orca Capital

Questa volta è stata l’Orca a soccombere. La ragione? Una serie di operazioni sul titolo Saipem effettuate in violazione di quattro articoli del Regolamento Short Selling. Con delibera 20064 del 12 luglio 2017, Consob ha applicato alla società Orca Capital GmbH, con sede in Gemania, la “sanzione amministrativa pecuniaria per complessivi euro 550.000“, pari alla sanzione di 450.000 euro per violazione dell’articolo 12 del Regolamento Short Selling, aumentata per effetto del cumulo giuridico di 100.000 euro per violazione degli articoli 5, 6 e 9 sempre del Regolamento Short Selling. Oltre a ciò, Consob ha disposto, “ai sensi dell’articolo 193-ter, comma 4, del Tuf, la confisca dei beni di pertinenza di Orca Capital GmbH per un valore di euro 674.462, pari al profitto dell’illecito di cui all’articolo 12 del Regolamento Short Selling“.

In pratica, sotto la lente dell’autorità sono finite le vendite allo scoperto e le posizioni nette corte, come definite dal Regolamento Short Selling, su azioni ordinarie Saipem fra il 25 gennaio 2016 e l’11 febbraio 2016, periodo in cui si è svolto l’aumento di capitale con emissione del diritto d’opzione promosso da Saipem. Sulla base delle risultanze istruttorie, l’autorità ha ritenuto “conclusivamente accertate le violazioni, da parte di Orca Capital GmbH, dell’articolo 12 del Regolamento Short Selling in relazione alle vendite allo scoperto c.d. ‘nude’ effettuate nelle giornate di negoziazione del 5 e 9 febbraio 2016, nonché degli articoli 5, 6 e 9 del Regolamento Short Selling per non aver comunicato alla Consob e non aver reso nota al pubblico la posizione netta corta detenuta su azioni Saipem e le successive variazioni della stessa”.

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