J.P. Morgan Asset Management, cosa aspettarsi sui mercati (nel lungo termine)

J.P. Morgan Asset Management ha formulato alcune previsioni di lungo termine sui mercati ì in occasione della 22° edizione delle Long-Term Capital Market Assumptions che elabora le attese sulle principali asset class. Le Long-term Capital Market Assumptions di J.P. Morgan Asset Management aiutano investitori istituzionali e consulenti ad aggiornare le loro asset allocation strategiche, a costruire portafogli più solidi e a definire aspettative ragionevoli su rischi e rendimenti su un orizzonte temporale di 10-15 anni su oltre 50 asset class. 

Secondo J.P. Morgan Asset Management, lo scenario di fine ciclo che stiamo vivendo oggi, confermato dalle elevate valutazioni e dai margini aziendali superiori alla media, rappresenta un fattore avverso per i rendimenti. Guardando al di là delle limitazioni che questa fase pone sui rendimenti di lungo termine, vi sono ragioni per un cauto ottimismo, in quanto la prolungata scia di revisioni al ribasso sulla crescita a lungo termine potrebbe giungere al termine e stanno iniziando a emergere alcune possibilità di miglioramento, tipiche delle fasi di crescita economica. 

Le previsioni macro economiche di lungo termine formulate da J.P. Morgan Asset Management nell’ambito delle Long-Term Capital Market Assumptions “sono il risultato del bilanciamento di due forze secolari: la demografia (ad esempio l’invecchiamento della popolazione) e la produttività”, afferma John Bilton, Global Head of Multi-Asset Strategy di J.P. Morgan Asset Management (in allegato la foto di John Bilton). “Crediamo che  queste definiranno la crescita potenziale nel lungo termine”.

 

Nel dettaglio, Bilton sottolinea il ruolo che l’innovazione tecnologica svolgerà per aumentare il livello della produttività. “Mentre l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nel lungo termine è stato ben documentato, e ha portato al costante abbassamento delle stime di crescita, il potenziale offerto dalla tecnologia e il conseguente ulteriore incremento della produttività non sono stati ancora valutati nelle previsioni economiche di base. L’innovazione tecnologica sembra trovarsi a un punto di svolta positivo, rivelandosi l’elemento in grado di innescare l’incremento della produttività da tempo atteso[1]. Pensiamo, quindi che il cauto ottimismo sui trend di crescita secolari prevalga sul calo delle stime dei rendimenti di quest’anno”, prosegue Bilton. (Vedere grafico nel comunicato in allegato).

Le previsioni emerse dalle Long-Term Capital Market Assumptions di J.P. Morgan Asset Management:

  • Le nostre previsioni sulla crescita economica per il 2018, pari all’1,5% per i mercati sviluppati e al 4,5% per i mercati emergenti (annualizzate tra i 10 e i 15 anni), sono rimaste stabili rispetto allo scorso anno.
  • Il posizionamento ciclico dell’economia e dei mercati si traduce in aspettative di rendimento modeste ed equilibrate per la maggior parte delle asset class, con opportunità di Alpha ampiamente suddivise.
  • Azionario: ci attendiamo rendimenti attesi inferiori sia sui mercati sviluppati sia sugli emergenti. Il gap sulle azioni tra queste due aree geografiche è marginalmente diminuito rispetto alla precedente analisi. Ci attendiamo un leggero calo dei rendimenti sul nostro orizzonte temporale, ma costantemente inferiore a quanto la storia suggerirebbe.
  • Obbligazionario: il credito rimane l’elemento di riferimento del reddito fisso in quanto interessante fonte per gli investitori alla costante ricerca di rendimento. Nonostante l’attuale ciclo del credito sia maturo, le nostre previsioni di lungo termine sulle insolvenze e sulla ripresa suggeriscono che gli attuali livelli di spread rimangano interessanti per gli investitori nel lungo termine. L’outlook sul debito emergente continua a migliorare e questo ne fa un interessante elemento di diversificazione rispetto al credito, nonostante gli attuali spread siano piuttosto vicini al fair value di lungo termine.
  • Alternativi: vediamo un outlook in miglioramento per le strategie alternative rispetto a mercati tradizionali, principalmente grazie ai trend dell’industria e degli investimenti che dovrebbero favorire la generazione di alpha e aiutare a controbilanciare in parte la riduzione delle aspettative sui mercati. Come sempre, la selezione effettuata dal gestore sarà determinante per il successo degli investimenti in tutte le classi di strategie alternative.
  • Valute: nonostante il profondo calo del dollaro nel 2017, la valuta rimane significativamente al di sopra delle nostre stime di lungo termine in quanto a fair value. Ci aspettiamo che il ritmo di ulteriori cali diminuisca leggermente. L’impatto delle ricadute della valuta sui redimenti continuerà a essere un importante elemento di valutazione per molti investitori.

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