Alfieri (Jp Morgan AM): “Il risparmio gestito crescerà ancora”

Il migliore anno degli ultimi cinque. È stato così il 2017 per
 JP Morgan Asset Management, che ha registrato notevoli flussi di raccolta e superato ampiamente
i 31 miliardi di euro di attivi, riconfermando così il suo ruolo tra le maggiori case di gestione estere presenti nel nostro paese.
 Dopo le performance messe
a segno negli ultimi 12 mesi Lorenzo Alfieri (nella foto), country head per l’Italia della società, si dice fiducioso anche sulle prospettive del 2018.

Da cosa deriva questo ottimismo?

Innanzitutto dalle condizioni che si osservano sul mercato. I bassi tassi d’interesse e la crescita dei prezzi delle principali asset class, a cominciare dal settore azionario e da quello obbligazionario, mettono gli investitori di fronte a uno scenario particolare, in cui emerge l’opportunità di affidarsi alla gestione attiva del portafoglio e all’esperienza di asset manager di qualità per diversificare il rischio. Ovviamente, essendo cambiate le condizioni del mercato, si notano rispetto all’anno scorso alcune differenze nelle scelte degli investitori.

In quale direzione si stanno muovendo?


Oggi c’è una maggiore tendenza verso alcune categorie di fondi come gli azionari europei e
verso i prodotti che investono con selettività nei paesi emergenti, sia nell’equity che nel comparto obbligazionario. C’è un forte interesse anche per gli obbligazionari flessibili mentre si è un po’ esaurita la spinta verso altre categorie di fondi come gli azionari statunitensi e i prodotti legati al dollaro.

Nel 2017 c’è stato il boom dei Piani individuali di risparmio – Pir che hanno raccolto oltre 10 miliardi di euro. Anche voi avete deciso di lanciare un prodotto di questo tipo. Amplierete ancora la vostra offerta?

Non nel breve termine. Siamo soddisfatti di come sta andando
il nostro prodotto, un fondo bilanciato che ha un portafoglio conforme alla normativa dei Pir. In linea generale, sono convinto di una cosa: i Piani individuali
di risparmio hanno ancora margini notevoli di crescita sul mercato, anche perché ci sono stati alcuni importanti chiarimenti normativi e fiscali che hanno fatto crescere l’interesse verso questi strumenti anche tra le compagnie assicurative.

Di recente avete effettuato due incontri, a Milano e Bologna, dedicati all’azionario europeo. Continuerete con gli eventi sul territorio?

Nel corso di tutto l’anno manterremo forte il nostro impegno sul fronte della formazione e della comunicazione, non soltanto con incontri sul territorio ma anche attraverso altri canali, dalla carta stampata
al web. La nostra azione su questo fronte avrà ovviamente come destinatari tutti i partner e i professionisti che distribuiscono i prodotti di investimento, compresi i consulenti finanziari.

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