Finanza, i trend dirompenti del mercato

Sempre più Millennials, mobile payment, blockchain, Dlt (Distributed ledger technology), intelligenza artificiale. Sono
solo alcuni dei fenomeni in atto
e che, secondo l’ufficio studi di Borsadelcredito.com, promettono di rivoluzionare il settore Fintech durante il corso del 2018. Partiamo da un numero: secondo il provider di statistiche Usa Statista.com, nel 2018 il Fintech sarà la più grande industria dell’economia globale: in servizi di tecnologia finanziaria si investiranno 8 miliardi di dollari. L’82% delle banche yankee e l’86% dei manager interpellati al riguardo dichiarano che nel corso dell’anno potenzieranno la loro spesa per Fintech. Il P2P lending è una parte importante del Fintech e ha un valore disruptive per le banche: si tratta di un settore in crescita galoppante, non solo in Italia, ma in tutto il Vecchio Continente. Ma ci sono almeno altri cinque trend che vale la pena sottolineare.

  1. L’ascesa inarrestabile
dei Millennials (anche in Italia)

Secondo l’indagine dell’Osservatorio Fintech & Digital Finance della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen, il 16% degli italiani nel 2017 ha fatto ricorso ad almeno un servizio Fintech. La fetta sale a oltre il 30% se si considerano i soli Millennials, i nati dopo il 1980. Il servizio più usato è
stato il mobile payment, seguito da mobile wallet, strong authentication, trasferimenti di denaro P2P, trading di criptovalute, chatbot e crowdfunding, robo advisory. Le banche perdono non solo sui pagamenti mobili ma anche sui finanziamenti e sulla gestione dei risparmi, per i quali in molti si rivolgono a società di consulenza e di telefonia.

 

  1. La Blockchain

Di Bitcoin parlano tutti da almeno un anno, soprattutto nell’ambito di un trading finanziario che ha poco a che fare con il Fintech. Il segreto e la forza sottostante alle monete è quello che si trova sotto, cioè la Blockchain, una sorta di libro contabile virtuale condiviso in cui ogni utente registra dare e avere attraverso cui può inviare denaro o altri beni in maniera immediata e gratis e soprattutto senza servirsi di un intermediario. In questa tecnologia che si presta a usi diversi, dalla sanità, alla finanza, ai prestiti, si annidano inimmaginabili meraviglie tutte ancora da inventare.

  1. La Bce guarda alla DLT

Per esteso Distributed Ledger Technology: si tratta di “un database di operazioni distribuito su una rete di numerosi computer, anziché custodito presso un nodo centrale.
Di solito tutti i membri della rete possono leggere le informazioni e, a seconda dei permessi di cui dispongono, possono anche aggiungerne”. La definizione è contenuta in un post sul sito della Bce che spiega di interessarsene perché questa tecnologia (basata ancora sulla Blockchain) può contribuire a rendere trasparenti le transazioni all’interno dell’area euro garantendo la protezione dei dati.

  1. Roboadvisor? No, intelligenza artificiale nelle banche (al posto degli sportelli)

Il già citato Osservatorio Fintech & Digital Finance ha censito 50 chatbot di istituti finanziari e oltre 110 modelli di robo advisoring nel mondo. Siamo ancora a un livello
di sviluppo embrionale, ma secondo questa indagine, molte delle realtà coinvolte intendono lanciare il proprio servizio di supporto alla clientela basato sull’AI nel corso del 2018. L’intelligenza artificiale sarà sempre più presente come strumento per offrire servizi ai clienti finanziari, in un settore che diventa via via più disintermediato. Com’è la situazione in Italia? La maggior parte delle filiali è ancora

di tipo tradizionale. Una sparuta minoranza ha installato dei chioschi self-service per svolgere in maniera autonoma operazioni come versare assegni o pagare F24 e MAV/RAV.

 

  1. Non solo startup

Il Fintech non è più appannaggio solo delle startup. Certamente le dinamiche piccole nuove imprese continuano e continueranno ad aprire direzioni e frontiere, promuovendo innovazione e competenze che portano al cambiamento. Ma non sono più le depositarie assolute di questi trend. Assicurazioni, società di consulenza finanziaria, catene di supermercati, telco, e operatori digital come Google, Amazon, Facebook e Apple sono tutti insieme nell’arena. Rendendo il Fintech sempre più mainstream e il mercato vicino alla piena maturità.

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