Barometro investimenti

Negli ultimi mesi gli investitori hanno iniziato a convincersi che il rischio di una crisi sistemica, generata dai subprime, sia basso, e ciò ha facilitato una riduzione dei premi al rischio. «Attualmente – ha affermato Mezzomo – stiamo osservando meno pessimismo sulla profondità dell’eventuale recessione americana e più attenzione per i rischi di inflazione».

Anche se le prospettive sul futuro sembrano più rosee, tuttavia non bisogna illudersi che sia tutto finito: il rallentamento economico attiverà ora il normale ciclo di aumento delle sofferenze, con le inevitabili implicazioni sia per i bilanci delle banche, sia per le politiche di erogazione del credito.

«Un raddoppio dei tassi di default, ora molto bassi – ha aggiunto l’analista – non sarebbe affatto sorprendente e tale fenomeno dovrebbe essere più marcato negli Stati Uniti, Regno Unito e Spagna». Il quadro, quindi, rimane confuso. Ci sono pressioni inflazionistiche globali, ma i mercati delle commodities potrebbero essere gonfiati da flussi finanziari in modo ormai insostenibile, la recessione americana potrebbe essere leggera, ma la ripresa stentata, gli squilibri finanziari mondiali sono sempre pesanti e potrebbero incidere sui movimenti valutari, la BCE per ora è focalizzata sull’inflazione, ma la crescita sta rallentando.

«Siamo in presenza di una situazione molto dinamica – ha aggiunto Mezzomo – destinata a movimentare i prezzi delle attività finanziarie e a causare repentine oscillazioni del clima di fiducia tra gli investitori».

E per quanto riguarda le tipologie di investimento che potranno dare buone performance nei prossimi mesi Mezzomo afferma di essere cautamente ottimista sui mercati azionari, di avere un’opinione positiva su petrolio e materie prime, mentre non è particolarmente fiducioso sui titoli di stato a tasso fisso a medio e lungo termine.

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