La stagione dei tifoni

E’ poca cosa il tifone Fensheng che ha costretto questa mattina alla chiusura la borsa di Hong Kong rispetto al tifone che ha colpito l’economia statunitense con effetti che continuano a propagarsi devastando le altre economie mondiali.

Secondo l’ex presidente della Fed Alan Greenspan, l’ economia statunitense è ormai sull’orlo della recessione. E visto l’impegno che ha personalmente profuso per spingerla sino a questo punto, relativamente al lungo periodo in cui è rimasto in carica, direi che c’è da crederci.

L’indice relativo alla fiducia dei consumatori, in grado di anticipare le tendenze della colonna portante dell’economia Usa, e’ sceso ieri relativamente al mese di giugnio a quota 50,4 dalla precedente 58,1 e il sottoindice relativo alle aspettative future è precipitato al minimo a 41. Un vero record di pessimismo dato che è dal 1964, cioè da quando e’ stata istituita la statistica, che non veniva raggiunto un livello così basso.

E il petrolio? Quello non cala, anche se il China Daily questa mattina scrive apertamente della possibilità che la bolla dei prezzi esploda a breve. Ieri abbiamo assistito al solito teatrino che per l’occasione si è svolto a Bruxelles tra l’Ue e l’Opec. Alla richiesta europea di aumentare la produzione, i Paesi produttori hanno risposto che quello che si poteva fare è stato già stato fatto e che è inutile aspettarsi di più.

Detta in altri termini, se volete petrolio costruite raffinerie perchè quello che vi possiamo fornire è sempre piu’ schifoso. In giro per i porti di tutto il mondo ci sono decine di petroliere che non riescono a piazzare il carico di petrolio perché non ci sono raffinerie disposte a lavorarlo a causa dell’alto tenore di zolfo.

Probabilmente la borsa di Hong Kong riaprirà oggi per la sessione pomeridiana. Nel frattempo la borsa cinese ha deciso che nonostante il tifone in arrivo il futuro sarà luminoso.

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